The Light Inside accende la fotografia di nuova luce

Posted by PhotoAdmin on 29 Gen 2015 / 0 Comment

Gli esperimenti fotografici di Radu Zaciu infondono di nuova luce e prospettive gli still life di frutta e verdura

A quanto possiamo discernere, l’unico scopo dell’esistenza umana è di accendere una luce nell’oscurità del mero essere. (Carl Gustav Jung)

Avvalorando, in modo decisamente poco metaforico, i giudizi dell’eminente psichiatra e psicoterapeuta svizzero, quanto le teorie di Marshall McLuhan sullo scrivere con la luce della foto-grafia, pur senza bere ‘alle vive fonti del Sole’ come i Futuristi, il fotografo rumeno Radu Zaciu con le sue sperimentazioni accende di ‘nuova luce’, o quanto meno di nuove prospettive luminose, still life di frutta e verdura con “The Light Inside”

Un progetto luminoso acceso letteralmente da una lampadina, o meglio da un gioco di parole con il suo termine tedesco ‘Glühbirne’ traducibile in ‘pero incandescente’, e il tentativo di realizzare un’immagine incandescente, fotografando una pera come una lampadina.

“Glühbirne is the German word for Light Bulb, but literally means Glowing Pear 🙂 This is the first photo from my project “The Light Inside” in which I introduce smaller or bigger light bulbs in fruits and vegetables. The light coming from its core gives the subject a different appearance from what we are used to. Not every fruit or vegetable transmits the light properly and some need more, while others need a less powerful light source. Carving into the fruit needs to be done carefully and not more than necessary to place the light source somehow central. For harder vegetables a drill is ideal to carve a symmetrical channel of an ideal size.”

Ricorrendo ad un kit da vero professionista del fai-da-te, il fotografo ha scavato frutta e verdura, con intagli abbastanza grandi da contenere una lampadina (da torce per quella di dimensioni ridotta, arrivando a quelle da 220V 40W) e lasciarne trasparire la luce dalla superficie.

Una luce tanto debole, da indurlo a fotografarla con una Nikon D800 e D750 (105.0 mm f/2.8) nel buio più completo, utilizzando lunghi tempi di esposizione e ottenendo prospettive strabilianti di oggetti commestibili di uso comune.

“A dome? No, its just a celery root, but step back and watch it for a while and you will have the feeling it was shot inside an ancient dome.”

Alla luce di questa tecnica, un sedano rapa può trasformarsi in una foto di un astreroide, quanto può apparire aliena la germinazione di un tubero o una superficie Kiwi, mentre l’ananas sembra pronta all’implosione, e quel cavolo(lfiore) ad Apocalypse Now!

Il progetto ideale per infondere (’penetrare’ se preferite) di nuova luce anche l’indivia belga e meloni invernali, fragole, verze e quello che trovate sulla pagina flickr dedicata dal fotografo al progetto.