Born Free di Marco Casino e train surfer a Milano

Posted by PhotoAdmin on 04 Feb 2015 / 0 Comment

STAFF RIDING SUB ENG from MARCO CASINO on Vimeo.

Marco Casino fotografa i train surfer, la generazione delle township sudafricane e della democrazia a 20 dalla fine dell’apartheid

“…everybody is afraid to die. But I’ve tried it, and I’m not afraid to die. I’m just afraid of how I am going to die.”

Un concetto decisamente eloquente per esprimere la filosofia di vita dei train surfer protagonisti del video “Staff Riding” di Marco Casino, vincitore del World Press Photo Multimedia Contest 2014, quanto del viaggio fotografico che guarda la generazione dei “nati liberi” nelle township sudafricane, 20 anni dopo la fine dell’apartheid, in mostra per la prima volta alla Milano.

Un viaggio che prende il treno con giovanissimi che scalano il tetto per dominare la città e l’orizzonte, lasciandosi investire dal vento sulla faccia, il cuore che batte e l’adrenalina che comanda sulla ragione, insieme al rischio di perdere arti e la stessa vita, a causa di cavi dell’alta tensione da 3000 Volt o una semplice perdita di equilibrio.

Una danza della morte praticata soprattutto da bambini dai 10 anni in su, per guadagnarsi rispetto e celebrità tra le vie di Katlehong, la seconda più grande e sovraffollata township di Johannesburg e del Sudafrica, dove a dettar legge sono violenza, povertà e AIDS dilaganti, insieme ad abuso di alcol e droga.

Complici perfetti di una generazione che pratica il train surfing, prendendo quotidianamente il treno tra ragazzini in divisa che vanno a scuola e fumatori di Kotly o marjuana mista a nyaope (scarti di eroina), gruppi di preghiera che intonando struggenti gospel e giocando di dadi.

Un vero e prorio fenomeno sociale che, pur non esistento dati ufficiali, sembra capace di uccidere circa 100 ragazzi all’anno nel solo Sud Africa, notato per caso da Marco Casino, con un video amatoriale che lo annoverava tra i 10 sport più pericolosi al mondo, e divenuto parte del suo progetto ancora in progress sulla quotidiana all’interno della township di Johannesburg.

Un progetto già premiato dall’agenzia Magnum, dal World Press Photo, dal British Journale of Photography, dal National Geographic e da Lens Culture (New York Times) nel 2014, con il quale il fotografo Leica Ambassador, guarda con stile fotogiornalistico e intimistico la generazione allevata dalle conseguenze della democrazia, un ventennio dopo l’abolizione della segregazione razziale.

“Born free” esposto per la prima volta in Italia con un estratto di 30 stamped el progetto, a cura di Massimo Mastrolillo di LUZPhoto Agency, resta alla Leica Galerie di Milano sino al 28 febbraio 2015.

Chi è interessato ad incontrare Marco Casino, passando per Brescia giovedì 12 febbraio alle ore 21.00, può anche approfittare di NESSUNO[PRESS].

Born Free
sino al 28 febbraio 2015
Leica Galerie & Store Milano
via Mengoni 4 (angolo piazza Duomo)
20121 Milano
Ingresso Gratuito